2020/15 | 21 ott

Scienza&Vita: attività e news

CUSTODIRE LA MEMORIA

SCIENZA & VITA AL TEMPO DEL COVID 19

Un libro per non dimenticare. Una raccolta di storie, riflessioni, immagini per custodire la memoria guardando al futuro.

 

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ON LINE S&V FAD ECM | CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE SONO LIMITATE, CHI CURARE? FORMAZIONE CONTINUA A DISTANZA IN MEDICINA CON CREDITI ECM

Di fronte all’emergenza da Coronavirus, tra le sue varie iniziative, Scienza & Vita ha realizzato il corso “CORONAVIRUS. PROBLEMI ETICI  NELLA GESTIONE DI UN’EPIDEMIA. QUANDO LE RISORSE  SONO LIMITATE, CHI CURARE?” disponibile gratuitamente sul questo sito e sul canale youtube dell’associazione.

Il corso della durata di 5 ore è destinato a tutti gli operatori sanitari che vogliano attraverso la lente della bioetica capire come modulare meglio il proprio intervento medico e/o di assistenza sanitaria. Un corso fruibile a distanza (FAD) che consente di acquisire 5 crediti ECM (provider www.lacrisalide.it).

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Approfondimenti tematici (a cura di Francesca Piergentili)

La salute del bambino durante la pandemia da Covid-19

La malattia da COVID-19 sembra colpire meno i pazienti pediatrici, con un decorso della malattia più lieve e una prognosi migliore rispetto a quella degli adulti. In Italia, come riporta l’Italian Journal of Pediatrics, i casi pediatrici sono attualmente circa 2100 di età compresa tra 0 e 9 anni e 3745 di età compresa tra 10 e 19 anni (rispettivamente lo 0,9% e l'1,6% del totale).

Ciò nonostante, la pandemia ha causato serie difficoltà nell'assistenza medica pediatrica: l'emergenza sanitaria e la significativa diminuzione delle visite mediche hanno, infatti, influito negativamente sulla cura dei pazienti pediatrici, mettendo a rischio la loro salute.

Nel periodo del lockdown i bambini e i ragazzi hanno “subito il confinamento più di altre fasce di età”: serie difficoltà sono state generate non solo dalla chiusura delle scuole ma anche dall’annullamento delle attività sportive e sociali e dai limiti nei rapporti familiari e affettivi dovuti all’isolamento sociale. Come si legge anche nel Rapporto ISS Indicazioni ad interim per servizi sanitari di telemedicina in pediatria durante e oltre la pandemia COVID-19, nel periodo di isolamento “la popolazione pediatrica rappresenta un caso specifico rispetto alla gestione delle relazioni interpersonali, che influiscono sulla prevenzione e gestione della malattia, ma che hanno anche effetti indiretti sulla salute del minore”.

Per quanto riguarda l’ambito medico, è stato documentato un significativo calo delle coperture vaccinali, gravi ritardi negli screening, nei ricoveri (tutte le specialità pediatriche hanno evidenziato una riduzione dei ricoveri del 70%), nelle visite ambulatoriali (riduzione del 80 % circa) e nell’attività di consulenza specialistica. Si segnala anche la riduzione del numero di nuove diagnosi (del 60% circa). In tale situazione, come si legge nell’articolo del Presidente della SIP, è stato “complicato prestare assistenza persino ai bambini con necessità assistenziali complesse”. 

La maggior parte delle società scientifiche ha mantenuto il rapporto con i pazienti cronici attraverso la telemedicina, che non potrà mai sostituire il necessario contatto fisico con il paziente, ma che ha riportato un giudizio positivo circa il suo utilizzo. I vantaggi derivanti dall’uso della telemedicina segnalati dalle società scientifiche sono stati: la riduzione dei costi di viaggio, un migliore utilizzo delle risorse, un miglioramento del monitoraggio dei pazienti cronici, un ridotto rischio di infezione e sovraffollamento ospedaliero, la rapidità del teleconsulto. Come evidenziato anche dal Rapporto dell’ISS “i servizi di telemedicina e di sanità digitale, sebbene con le dovute attenzioni nei confronti della sicurezza clinica, possono essere utili per intercettare situazioni che possono diventare di emergenza o possono predisporre allo sviluppo di quadri clinici di maggiore complessità”.

Nel periodo che stiamo vivendo attualmente, con la ripresa delle attività scolastiche, erano prevedibili difficoltà, anche organizzative, e nuovi dubbi e paure. Anche oggi, infatti, il timore di contrarre il virus determina un ritardato accesso alle strutture pediatriche di emergenza: i genitori hanno paura e sono scoraggiati dall'ingresso negli ospedali anche in caso di condizioni cliniche gravi. Nei casi di patologie complesse dei pazienti pediatrici, le preoccupazioni riguardano non solo il possibile contagio del bambino ma anche la paura che ad ammalarsi sia il caregiver, e, pertanto, chi nell’organizzazione familiare si prende cura e assiste il bambino stesso.

La maggior parte delle società scientifiche mette in guardia dalle ricadute sulla salute psicologica dei giovani, derivanti dall'azione “indiretta” del virus e dall’isolamento: durante la pandemia, le misure di contenimento del contagio, che riguardano la chiusura di scuole, parchi e campi da gioco e interrompono lo stile di vita abituale dei bambini, possono potenzialmente creare disturbi psicosomatici nei bambini e promuovere forme di angoscia, confusione, ansia e ostilità che non devono essere sottovalutati.

Per il prossimo futuro è necessario programmare una strategia condivisa per tutelare il diritto alla salute del bambino e garantire la necessaria adeguata e continua assistenza sanitaria ai pazienti pediatrici. A tal fine le società scientifiche suggeriscono: un maggiore utilizzo della telemedicina per il monitoraggio dei pazienti con malattie croniche, il contrasto della paura dell'infezione, attraverso una sana e corretta informazione – con campagne di sensibilizzazione riguardanti le vaccinazioni, l'uso di dispositivi di protezione individuale, l’igiene -  e la creazione negli ospedali di percorsi differenti per pazienti infetti dal virus e quelli non contagiati ma pur sempre bisognosi di assistenza medica.

In tale contesto sarà poi centrale il lavoro dei Pediatri, che hanno un ruolo determinante nella cura del bambino, per garantire la continuità dell’assistenza e per la funzione da “filtro” nell’individuazione delle reali necessità assistenziali: come affermato dal Prof. Villani, i pediatri non dovranno essere anche loro “barriere e ostacoli, ma coloro che aiutano e sono vicini, con professionalità e responsabilità, ai bambini, ai ragazzi” e alle loro famiglie.

Come fondamentale sarà il considerare la salute e il bisogno di cura “globale” del bambino e dell’adolescente, con particolare attenzione ai bisogni specifici del giovane, rispetto anche alla sua età, al suo stato emotivo e alle sue paure, in un contesto emergenziale che rischia di trascurare tali elementi legati alla salute per privilegiare le finalità di prevenzione e di lotta al virus. 

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Chiesa e bioetica

Congregazione per la Dottrina della FedeLettera “Samaritanus bonus” della  sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita (22/09/2020)

 

Testo documento

 

Conferenza stampa presentazione Lettera

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Papa Francesco | Lettera enciclica "Fratelli tutti" sulla fraternità e l'amicizia sociale

 

Testo Enciclica

 

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Articoli, contributi, interviste

Sterilizzazioni, la Spagna dice basta

17 ott | P. Del vecchio - Avvenire

E' vita

16 ott | Avvenire

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