Testata

n. 193 I 08 settembre 2015

“Con il Motu Proprio Papa Francesco dimostra ancora la sua attenzione alla famiglia sofferente e, in questo caso, alla coppia: un documento nato non per favorire la dissoluzione dell’istituto matrimoniale, ma per accelerare procedimenti farraginosi e dolorosissimi”, commenta Paola Ricci Sindoni, Presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“Nel solco dell’opera avviata sia prima del Sinodo straordinario sulla Famiglia dell’anno scorso, sia della preparazione al Sinodo di ottobre, il Pontefice ribadisce che il matrimonio è “cardine e origine della famiglia cristiana” e al Vescovo è affidato il delicatissimo compito di essere giudice e Pastore: nessun cedimento sul rigore, ma uno sguardo di compassione per chi vorrebbe tornare a vivere il sacramento di un nuovo vincolo stabile e felice, a differenza del primo”.

“Bergoglio continua a confermarsi il Papa della Misericordia, rivolgendo oggi il suo sguardo benevolo verso un’altra categoria di poveri: coloro che con sofferenza vivono l’allontanamento dalla Chiesa. Ma è anche il Papa della Premura per il “bene dei fedeli”: non a caso la Sua attenzione è rivolta alla “salvezza delle anime” con una modalità di semplificazione che faccia sì che “il cuore dei fedeli che attendono il chiarimento del proprio stato non sia lungamente oppresso dalle tenebre del dubbio”. Un percorso netto di non esclusione, un accompagnamento morale e pastorale da parte di una Chiesa che non abbandona nessuno dei suoi figli”.

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