Testata

n. 191 I 30 luglio 2015

“Oggi è la giornata mondiale contro la tratta di esseri umani e tra le molte forme di riduzione in schiavitù da contrastare ricordiamo la campagna #stopsurrogacynow contro lo sfruttamento delle donne più povere usate come incubatrici umane per l’utero in affitto”, commenta Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“Non va dimenticato che spesso queste donne, indotte a questo passo dal bisogno, divengono oggetto di coercizione e condizioni di vita restrittive. Molte mamme surrogate vivono in vincoli di libertà limitata, sottoposte a una sorveglianza continua di 24 ore al giorno per assicurare che la ‘proprietà’ nel loro grembo arrivi a buon fine. La pratica mercantile dell’utero in affitto, che prevede la compravendita di donne e di bambini, non è in alcun modo distinguibile dal commercio di esseri umani e per questo va combattuta alla pari di ogni altra schiavitù”.

“La risoluzione adottata dalle Nazioni Unite nel 2013 che ha designato il 30 luglio come Giornata Mondiale contro la tratta, ha ribadito che era necessario istituire questa ricorrenza proprio per ‘aumentare la consapevolezza della situazione delle vittime della tratta di esseri umani e per la promozione e la tutela dei loro diritti’. Ogni nazione è parte del traffico di esseri umani: come Paese di origine, di transito o di destinazione delle vittime. Pertanto, anche chi pensa di non essere coinvolto in alcun sfruttamento, ma vanta presunti diritti riproduttivi assoluti, dovrebbe ricordare che la speculazione sulla maternità è la prosecuzione della schiavitù con altri mezzi”.

 

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